martedì 25 novembre 2014

FEBBRE A 90 ECCO COS'E' L'AMORE PER UNA SQUADRA

Eccomi qua
Negli scorsi articoli ho parlato di Eduardo De Filippo,di musica... forme stupende d'arte
oggi non parlo d'arte,più precisamente di cinema
il film si chiama FEBBRE A 90 e racconta il tifo e l'amore per una squadra di calcio.La squadra in questione è l'Arsenal una delle tante squadre di Londra, è un film del 1997 con la regia di David
Evans e con protagonisti Colin Firth,Ruth Gemmell,Mark Strong.....

Voglio iniziare a raccontare questa storia (vera) con una parte del film che secondo me sintetizza in pochi minuti cos'è il calcio e che cosa ti fa provare,un padre separato va a prendere il figlio per portarlo alla partita,il ragazzo però non è molto felice della cosa perchè non è appassionato di calcio,gli basta mettere piede dentro lo stadio per provare quel brivido speciale che si prova solo stando li dentro in quel posto speciale chiamato stadio,da allora per il ragazzo il pensiero sarà solo uno L'ARSENAL e quando il padre gli chiederà di fare qualcos'altro il ragazzo risponderà in modo secco

Poi c'è Paul professore tifosissimo dell'Arsenal che darebbe la vita pur di realizzare il suo sogno vedere l'Arsenal vincere un titolo dopo 18 anni Paul si innamora di una professoressa che però mal sopporta questa passione per il calcio, è la penultima giornata di campionato l'Arsenal deve battere il Derby County per diventare campione d'Inghilterra dopo 18 anni,la partita termina 0-1 per il Derby e la sera  dopo la partita  la ragazza va da lui e....     


L'Arsenal a questo punto è con le spalle al muro o batte il Liverpool 2-0 oppure addio titolo,Paol è nervoso ma pessimista non crede nell'impresa nella sua scuola non si parla d'altro che della grande partita,Paul la segue con il suo amico di sempre durante la partita Sarah va da Paul che reagisce male e dopo il goal dell'1-0  allo scoccare del 90....

L'Arsenal ea campione d'Inghilterra dopo 18 anni il sogno di Paul era realtà

il racconto è una storia vera


Ho deciso di scrivere un articolo su questo film perchè secondo me spiega molto bene cosa vuol dire essere tifosi, amare la propria squadra, il suo simbolo, i suoi colori, e voglio dirvi una cosa se chi leggerà quest'articolo è tifoso come me vi dico una cosa non date ascolto a chi dice che il calcio non vi darà mai nulla perchè non è vero il calco da emozione, gioia, fa anche piangere si signori miei fa piangere perchè se ami e credi nel simbolo, nei colori, e nella squadra ti fa anche piangere,e un altra cosa voglio dirvela dite a chi dice e ma tu non vinci niente che quando si dice abbiamo vinto,abbiamo sgnato, ho vinto.... Si dice perchè se il calcio esiste è grazie a noi, noi siamo parte di quella storia,della storia della nostra squadra,IL CALCIO SIAMO NOI quelli che ogni domenica riempiono gli spalti del proprio stadio e cantano e incitano la propria squadra senza mai fermarsi e quando la squadra vince o perde vinco o perdo anche io, ah un ultima cosa a chi dice che siamo scemi,pazzi,stupidi,cretini fate vedere questo video forse capiranno.      


         

martedì 18 novembre 2014

POST FATA RESURGO

Eccomi qua!
Quello che voglio raccontarvi oggi è una storia di lotta, d'amore per una maglia, per un simbolo, per dei colori, PER UNA SQUADRA.
E' il maggio del 2009 e a Teramo è appena andata in scena la retrocessione della Fortitudo Bologna, una delle squadre più rappresentative e con più storia del nostro basket. Prima dell'inizio della stagione successiva, a causa di problemi economici la "F" non può iscriversi al campionato di lega due e deve ricominciare dalla A dilettanti. Il 16 giugno 2010 la Fortitudo si gioca la promozione in lega due contro il Forli a gara 5. Siamo a 20 secondi dalla fine, Forlì a palla in mano cerca di far passare più secondi possibile. Borrai prova la tripla stoppata; recupera Forli con Tassinari palla sul ferro. Recupera palla la F che parte velocissimo con Muro che serve Matteo Malaventura, il quale a due secondi dalla fine si inventa il tiro della disperazione come fece Ruben Douglas nel 2005 nella finale contro Milano che diede il secondo scudetto alla Effe. La Fortitudo é in lega due e lo fa sulla sirena. E' il 16 giugno, lo stesso giorno dell'ultimo scudetto. Nessuno immagina però che quella sarà l'ultima vittoria della Fortitudo, si perché nell'estate del 2010 la F é tormentata da problemi economici e il 17 luglio 2010 deve ripartire dai campionati dilettanti regionali. Da allora nasceranno due squadre a Bologna: la BBB (lega due), nata dal basket club Ferrara, e la Eagles Bologna (divisione nazionale B). La Fossa Dei Leoni, il gruppo ultras della F, non segue la BBB ma la Eagles Bologna intonando ad ogni partita il coro "è questa qua la Fortitudo".
Il 16 ottobre 2012 davanti al tribunale fallimentare di Bologna c'é l'asta per aggiudicarsi le spoglie della F: viene presentata una sola offerta che non soddisfa gran parte dei tifosi perché segna inevitabilmente la fine di Eagles e la prosecuzone di BBB.
Il 18 giugno 2013 la notizia che tutti attendevano da 3 anni finalmente arriva: LA FORTITUDO E' TORNATA e potrà continuare a giocare. E' la Fortitudo pallacanestro 103, quella che i suoi tifosi hanno sempre amato e sostenuto aldilà della categoria, della posizione in classifica, dei giocatori in campo....
La corsa all'abbonamento é frenetica, il dato finale INCREDIBILE: 3015 abbonati in DIVISIONE NAZIONALE B con media di 4000 spettatori a partita! Due record assoluti per la categoria.
Domenica 6 ottobre 2013 per il Fortitudino, me compreso, non è una giornata normale ... non può esserlo perché TORNA LA FORTITUDO. Quel giorno dei ragazzi sono tornati finalmente a darci la gioia di vedere la canotta con l'aquila, quella che abbiamo SEMPRE AMATO!
L'atmosfera è da SERIE A, il palazzetto ribolle di passione e amore, la fossa è, come sempre, bella e calorosa. Il riscaldamento è la parte più bella!


                              

Il POST FATA RESURGO sta a significare "Dopo la morte risorgo" e viene messo anche l'audio della telecronaca del canestro di Matteo Malaventura. Da li lo striscione "DUNQUE DOVE ERAVAMO RIMASTI!"


La Fortitudo vincerà quella partita ma non riuscirà ad ottenere la promozione. Oggi gioca in DNB.

Ho deciso di scrivere un articolo sulla Fortitudo perchè è la squadra del mio cuore e per omaggiare la FOSSA, motivo per cui tifo per la F
Il mio grazie va anche a lei perché ha sempre creduto in questo sogno che finalmente si è avverato.
La Fortitudo (quella vera ) è tornata e i suoi tifosi sono e saranno sempre i MIGLIORI AL MONDO.

UN BACIO E UN ABBRACCIO FORTE
ILARIO 

martedì 11 novembre 2014

SORRISO MAGICO

Eccomi quà.
Negli altri articoli ho parlato di musica, oggi parlo di sport, di pallanuoto, nello specifico di una giocatrice.
E' il 1999, a Prato sono in corso gli europei di pallanuoto femminile. Il Sette Rosa si presenta con una squadra strepitosa allenata da Pierluigi Formiconi. In porta c'è Cristiana Conti (forse il portiere più forte del mondo!), seguono Martina Miceli, Carmela Allucci,Tatiana Baianova, Gabriella Sciolti, Monica Vaillant, Cristina Consoli, Giusi Malato (la giocatrice più forte del mondo!), Alexandra Araujo, Maddalena Musumeci, Melania Grego e Paola Sabatini.
A deliziare gli occhi degli appassionati però è una ragazzina romana, Tania Di Mario, 20 anni occhi castani, capelli neri e un bellissimo sorriso. Esordirà nella partita contro la Grecia risultando determinante per la vittoria finale dell'europeo-
Da allora l'Italia pallanuotistica si rende conto di aver trovato una fuoriclasse.Tania ha iniziato come nuotatrice poi, stanca della riga nera, ha deciso di passare alla pallanuoto nelle giovanili della Vis Nova Roma che in quegli anni, sotto la guida di Daniele De Santis, tira fuori molti talenti.
Nel 1998 Tania passa all'Orizzonte Catania, il Real Madrid della pallanuoto femminile. Nel 2002 è stata capocannoniere in coppa campioni con 8 reti, e nel 2005 lo è stata in campionato con 71 gol in 27 partite regular season + playoff con media di 2,63 a partita.
Nel 2004 il Sette Rosa si presenta alle olimpiadi di Atene con la voglia di chi vuole riscattare la non qualificazione alle olimpiadi del 2000, cioè VINCERE. Siamo all'inizio del IV tempo della semifinale contro gli Stati Uniti, il punteggio è 4-2 a favore delle americane. Serve una scossa e ......


Da allora quella palombella diventerà il gesto simbolo dell'olimpiade ma sopratutto sarà ricordato il sorriso che, a detta di tutti, sarà il più bello dell'olimpiade.


                                             
Dopo quella partita ad attendere il Sette Rosa ci sono le padrone di casa della Grecia.
La partita è equilibratissima e viene decisa da un goal di Melania Grego su assist di Tania a poco dalla fine. La partita finisce 10-9 e il Sette Rosa corona il sogno di diventare campione olimpico!  



In quell'olimpiade Tania sarà eletta miglior giocatrice e sarà anche miglior marcatrice con 15 gol.

Da allora la palombella diventa un marchio di fabbrica di Tania  e nella memoria restano quelle con l'Ortigia nel 2008 e con la Grecia sempre nel 2008. 
Nello stesso anno Tania, dopo la delusione di Pechino dove il Sette Rosa esce sconfitto contro l'Olanda ai tiri di rigore, decide di lasciare la nazionale per poi rientravi nel 2009, sotto la guida di Roberto Fiori.
Dopo la delusione dei mondiali di Roma lascia ancora la nazionale. Nel 2010 si laurea in Economia e Commercio mentre nel 2011 durante i mondiali di Shanghai, dove il Sette Rosa di Fabio Conti chiude IV, scatta la scintilla: "Mi sono emozionata e li è scattato il tic che mi ha fatto tornare!" dirà poi Tania che torna in nazionale e lo fa alla sua maniera, segnando 5 gol alla Germania in amichevole. 
Ci sono da giocare gli europei in Olanda e il Sette Rosa adesso può contare anche su Tania che non tradisce le attese. L'Italia vince gli Europei battendo in finale la Grecia, e Tania viene eletta miglior giocatrice del torneo. Nel 2014 nella partita degli Europei di Budapest con la Francia Tania raggiunge le 300 presenze in azzurro; meglio di lei solo Allucci, Miceli e Conti.

Con il Sette Rosa ha vinto:

Un oro olimpico (Atene 2004)
Un oro mondiale (Fukuoka 2001)
Un argento mondiale (Barcellona 2003)
Un argento coppa del mondo (Tianjin 2006)
Un bronzo coppa del mondo (Winnipeg 1999)
Due argenti world League (Cosenza 2006,Kunshan 2014)
Un bronzo world league (long Beach 2004)
Tre ori campionati europei (Prato 1999,Lubiana 2003,Eindhoven 2012)
Due argenti campionati europei (Budapest 2001,Belgrado 2006)

Con l'Orizzonte Catania ha vinto:

13 scudetti  (1997-98,1998-99, 1999-00, 2000-01, 2001-02, 2002-03, 2003-04, 2004-05, 2005-06, 2007-08, 2008-09, 2009-10, 2010,11).

1 coppa Italia 2012-13

7 coppe campioni 1997-98, 2000-01, 2001-02, 2003,04, 2004-05, 2005-06, 2007-08

1 supercoppa europea  2008

Ho deciso di dedicare questo articolo a Tania perché è il mio idolo da sempre e perché è grazie a lei che seguo la pallanuoto e tifo Orizzonte Catania. Rispecchia TUTTO quello che voglio dalla mia squadra!

UN BACIO E UN ABBRACCIO FORTE
ILARIO                  

giovedì 6 novembre 2014

MA CHE FILM LA VITA

Eccomi qui, è con non poca emozione che scrivo.
Non è mai facile non emozionarsi quando scrivi di chi ha segnato la tua giovinezza ... Chi mi conosce sa di chi sto parlando. Ho scelto il titolo "Ma che film la vita" perché oltre ad essere una loro famosa canzone rappresenta la vita di questa band che è paragonabile a un film.


In 50 anni di carriera i Nomadi hanno cambiato pelle molto spesso, ma sempre con la stessa grinta e voglia spinti da un popolo, il popolo nomade che ad ogni concerto canta a squarciagola "Io vagabondo", "Crescerai", "Ricordarti". Quello che ad ogni concerto ricorda Ago e Dante perché loro sono e saranno sempre con noi; quel popolo che nonostante tutto è sempre stato li pronto ad intonare nuove canzoni. Quel popolo grazie al quale i Nomadi sono giunti a 50 anni di carriera.



Non racconterò tutta la storia del gruppo, voglio invece raccontarvi due episodi non molto belli per i Nomadi e che hanno cambiato per sempre la vita del gruppo.
E' il 1991. Durante un concerto Augusto Daolio, cantante e leader del gruppo, si sente male: ha un fortissimo mal di testa che continua anche dai giorni precedenti. La tac non lascia spazio a dubbi ... Daolio ha un tumore in fase avanzata non operabile,  non può avere forti emozioni. Tuttavia continua a cantare perché " Quando canto sto bene e mi passa tutto", diceva.






Ma le brutte notizie per i nomadi non sono ancora finite. Il 14 maggio 1992 mentre sta tornando a casa nella sua Fabbrico, muore Dante Pergreffi bassista del gruppo. La cosa più difficile adesso è dirlo ad Augusto tocca a Beppe Carletti dare la terribile notizia. Augusto ha smesso di vivere in quel momento, come dirà la moglie.
E' il 7 ottobre 1992 Beppe Carletti, tastierista del gruppo, sta tornando a casa: è stato tutta la notte con Augusto che sta male. Posa la bicicletta, sale in casa, il telefono squilla Augusto sta morendo ...
Quando Carletti arriva a casa di Daolio, poco distante dalla sua, il cantante è già morto. A quel punto il pensiero di molti è che i Nomadi siano finiti quel giorno, e anche in Carletti inizia a farsi strada l'idea di mollare. I Nomadi senza Augusto non hanno senso...
A questo punto però entra in gioco quel popolo che c'e' sempre stato, quello che canta, si commuove..... quel popolo chiede ai Nomadi di continuare a esistere, anche per Augusto e Dante.
Carletti allora si mette alla ricerca di un cantante. Si chiama Danilo Sacco e farà parte dei Nomadi per 18 anni successivi, sostituito poi nel 2012 da Cristiano Turato.

Ho deciso di scrivere un articolo sui Nomadi perché hanno rappresentato per me un pezzo importante di vita.
UN BACIO E UN ABBRACCIO FORTE
ILARIO